Vincenzo Bisbiglia | ilfattoquotidiano.it
27/03/2024
Da Roma a Bari e Bologna - Non solo Gaza. Studenti e prof. vogliono lo stop alla cooperazione scientifica con Israele e i rettori fuori da Med-Or. E intanto Bernini chiama la polizia...
L'Università di Torino si è sfilata il 7 marzo scorso dall'Accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra Italia e Israele. E ad aver avanzato la stessa proposta di congelamento - previa verifica "caso per caso" dei relativi bandi di ricerca con Tel Aviv - è stato il rettore di Bari, Stefano Bronzini, che ha confermato ieri al Fatto di essersi anche dimesso dal Consiglio scientifico della Fondazione Med-Or, la creatura di Leonardo nata per promuovere ricerca e sicurezza, e che è finita al centro delle proteste in questi giorni. Sono solo i primi risultati della lotta dei gruppi studenteschi di tutta Italia, tornati a protestare da Roma a Genova, passando per Bologna e Bari. Sono almeno 20 gli atenei in protesta - tra cui Roma Tre e Tor Vergata, Trento, Firenze, Pisa, Milano e Milano-Bicocca, Napoli e Bologna - e vedono per la prima volta una saldatura tra studenti e docenti e ricercatori per la "smilitarizzazione" e l'autonomia delle università.
Ieri il collettivo "Cambiare Rotta", dopo aver occupato lunedì sera il Rettorato della Sapienza, ha provato a fare irruzione - respinta dalla polizia - durante la riunione del Senato Accademico, con la rettrice Antonella Polimeni - anche lei nel Consiglio scientifico di med-Or - che ha rifiutato le richieste d'incontro. Stesso blitz, respinto, a Genova.
Tre i punti su cui gli studenti cercano il dialogo con rettori e docenti. Al centro, il bando scientifico pubblicato il 21 novembre e promosso dal Maeci per un "accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica Italia-Israele": rivolto alle università italiane, il bando scade 10 aprile. Il 29 febbraio quasi duemila tra docenti e ricercatori italiani hanno firmato una lettera inviata al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dove si afferma che "il finanziamento potrebbe essere utilizzato per sviluppare tecnologia dual use, ovvero a impiego sia civile che militare, e che la terza linea di finanziamento delle tecnologie ottiche potrebbe essere utilizzata per sviluppare device di sorveglianza di ultima generazione, anche a uso bellico". La richiesta è: sospendere gli accordi fino al cessate il fuoco di Israele. Il tema del dual use è centrale. La lotta dei collettivi è concreta e nasce dall'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e dell'università, che si ispira al lavoro del prof. Michele Lancione, docente del Politecnico di Torino. Nel suo libro Università e militarizzazione (Eris, 2023), Lancione delinea il fitto rapporto tra il Politecnico e Leonardo. Interessi etici o civili? Cambiare Rotta, in un dettagliato dossier, fa notare come "nell'ultimo bilancio del 2022 (Leonardo, ndr) dichiara che realizza l'83% del fatturato nel settore difesa, avendo quasi solo clienti governativi (88%)". La stessa Leonardo che "nel luglio 2022 ha acquistato la società israeliana Rada Electronic Industries, specializzata in radar per la difesa a corto raggio e antidroni".