mercoledì 1 maggio 2024

pc 1 maggio - Primo Maggio - Un video dall'India

 

pc 1 maggio - ORE 12 settimanale n. 17 - per leggerlo e stamparlo


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pc 1 maggio - La dichiarazione del Partito Comunista dell'India (Maoista) per il 1° Maggio - sostenuta e diffusa in tutto il mondo dal Comitato internazionale di sostegno alla Guerra popolare in India

 

PARTITO COMUNISTA DELL’INDIA (MAOISTA)

COMITATO CENTRALE

Lavoratori di tutti i paesi, unitevi!

Viva la giornata del proletariato internazionale

In questo Primo Maggio, impegniamoci a intensificare
la guerra rivoluzionaria contro
il capitalismo-imperialismo, la grande borghesia e il feudalesimo interni,
per porre fine alla guerra imperialista contro i popoli del mondo!

Quest’anno il proletariato mondiale celebrerà il Primo Maggio in una situazione di crescente pericolo di una nuova guerra mondiale/guerra nucleare. L’imperialismo sta sprofondando nel pantano della crisi generale e tutti i tentativi di superarla sono falliti. Perciò i principali paesi imperialisti lottano per una nuova divisione del mondo nel tentativo di conquistare il controllo sulle materie prime e i mercati in tutti i paesi del mondo. Questo è l'anno del 100° anniversario della morte del grande maestro marxista compagno Lenin. Lenin affermo: “Il moderno capitalismo monopolistico su scala mondiale: le guerre imperialiste sono assolutamente inevitabili in tale sistema economico fino a quando esisterà la proprietà privata dei mezzi di produzione" in "L'imperialismo, fase suprema del capitalismo".

In questo Primo Maggio i partiti e le organizzazioni del proletariato di tutti i paesi esprimono in diverse forme l'internazionalismo proletario. Le celebrazioni del Primo Maggio dimostrano ancora una volta con forza che esiste “Un mondo da conquistare”.

Il capitale monopolistico, come una sanguisuga, sfrutta sempre più la forza lavoro in modi e forme diverse e senza precedenti. L’accumulazione di capitale e intensiva. Ciò sta portando ad acuire le contraddizioni fondamentali a livello internazionale: 1. La contraddizione tra imperialismo e nazionalità e popoli oppressi 2. La contraddizione tra borghesia e proletariato nei paesi capitalisti e imperialisti 3. Le contraddizioni tra paesi imperialisti e tra gruppi capitalisti monopolistici.

Le disuguaglianze tra ricchi e poveri nel mondo crescono sempre di più. I miliardari si apprestano a diventare trilionari. La povertà si aggrava quanto più si aggrava la crisi economica mondiale. In tutto il mondo, l’avidità di profitto degli imperialisti sta portando a catastrofi sociali e ambientali. Al popolo viene il benché minimo spazio sociale a per il razzismo, fascismo e le guerre causate dagli imperialisti capitalisti e dalle classi dominanti sfruttatrici. Inondazioni o carestie sono diventate una avvenimenti ordinari in ogni paese. Il riscaldamento globale ha raggiunto e superato il limite. Battendo il record del 2023, che fino ad oggi si diceva fosse stato l'anno più caldo, già nei primi due mesi il 2024 ha registrato la temperatura più alta della storia.

Le cosiddette Terza e Quarta rivoluzioni industriali non portano innovazione per lo sviluppo del genere umano ma connivenze per accumulare sempre più capitale attraverso il capitale finanziario monopolistico. In tutti i settori lo sviluppo tecnologico sta portando a disoccupazione su larga scala e distrugge lo sviluppo delle forze produttive. Ciò colpisce duramente la popolazione mondiale, che ora ha raggiunto gli 8 miliardi e si stima inoltre che aumenti da 85 a 90 milioni ogni anno. L’intelligenza artificiale scalza il lavoro umano, senza il quale il mondo non sarebbe quello che è. I lavoratori sono per lo più occupati con salari bassissimi.

Nonostante tutti i tentativi, il sistema capitalista-imperialista mondiale non è in grado di superare la crisi. I fatti mostrano che nel 2023 il tasso di crescita del PIL negli Stati Uniti è stato del 2,9%. 5.2% in Cina. 0,6% in Francia, -0,3% in Germania e 5,5% in Russia. Negli Stati Uniti l’inflazione era al 3,4%. -0,3% in Cina. 4,1% in Francia, 3,8% in Germania e 7,4% in Russia. Il tasso di disoccupazione è del 3,7% negli Stati Uniti, 5,1% in Cina, 7,3% in Francia, 3,1% in Germania e 2,9% in Russia. Possiamo capire che le economie imperialiste si trovano in una situazione vulnerabile. Ciò spiega anche che la crisi economica mondiale sta diventando sempre più un peso per i popoli del mondo.

A partire dalla guerra Russia-Ucraina, tutti i paesi imperialisti hanno fortemente aumentato la spesa per la difesa e la ricerca ad essa correlata. Nel 2023 gli Stati Uniti hanno stanziato 858 miliardi di dollari. Con una quota del 37%, sono al primo posto nel commercio internazionale di armi. La spesa per la difesa della Cina ammonta a 225 miliardi di dollari. È il quinto maggiore esportatore di armi dopo Stati Uniti. Russia, Francia e Germania. Negli ultimi dieci anni gli Stati Uniti hanno sviluppando un sistema di armi nucleari estremamente pericoloso, il Conventional Prompt Global Strike (CPGS). Continuano a tenere esercitazioni militari con i suoi alleati in diverse parti del mondo.

La situazione di guerra fa emergere sempre più il problema dei rifugiati. La situazione suscita sentimenti razzisti e divide la classe operaia. Le guerre imperialiste stanno creando centinaia di migliaia di profughi nei paesi teatro di guerre imperialiste. Se i rifugiati ucraini non trovano ancora una condizione di vita degna, i rifugiati palestinesi sono in condizioni ancora

pc 1 maggio - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - Internazionalismo proletario qui e ora - Primo Maggio: lavoratrici contro padroni e governo

 

pc 1 maggio - Dichiarazione congiunta 1° Maggio 2024 dei partiti e organizzazioni marxiste leniniste maoiste nel mondo

 1° Maggio proletario e internazionalista

                                                           proletari e popoli oppressi di tutto il mondo uniamoci

Proletari, masse sfruttate, popoli del mondo è ormai sotto gli occhi di tutti: imperialismo è guerra, reazione, miseria e oppressione dei popoli!

Le potenze imperialiste Usa, Ue con la Nato marciano passo dopo passo verso una nuova guerra imperialista mondiale; tutti i paesi si dotano di armamenti sempre più moderni e devastanti e prevedono l’uso di armi nucleari che mettono a rischio il futuro del mondo, combinandosi con la crescente crisi ambientale. Tutti i paesi imperialisti rafforzano gli eserciti, militarizzano i territori e la società, preparano l’opinione pubblica alla guerra, sviluppano l’economia di guerra. Guerra originata dalla crisi economica, sistemica, mondiale che esige una nuova spartizione del mondo

L’imperialismo Russo e il socialimperialismo Cinese sono da un lato obiettivo di questa offensiva e dall’altro cavalcano la crisi dell’imperialismo occidentale, principalmente Usa, per un nuovo assetto ad essi favorevole, all’insegna del multilateralismo.

L’imperialismo scatena i suoi cani da guardia come prima linea nella guerra – vedi Israele, Ucraina e i governi dei paesi ad essi asserviti.

Tutte le potenze imperialiste in collusione e contesa tra di loro e i governi asserviti ad essi sono uniti contro i proletari e i popoli del mondo.

Imperialismo è reazionarizzazione e fascismo vecchio e nuovo all’interno.

Tutti gli Stati imperialisti e i governi loro asserviti avanzano nella trasformazione degli Stati riducendo e cancellando la democrazia borghese, attaccando le libertà democratiche e i diritti dei lavoratori e delle masse, riempendo le carceri di oppositori politici, istaurando forme di dittatura sempre più aperte, che attaccano i diritti delle donne, la libertà di pensiero, ecc. fomentano suprematismo, razzismo, cultura oscurantista e integralismo religioso.

Imperialismo è miseria relativa e assoluta dei proletari e delle masse oppresse, della piccola borghesia impoverita delle città e delle campagne con taglio dei salari, precarizzazione, disoccupazione, taglio delle spese sociali, sanità, scuola, ambiente; allargamento del divario tra Regioni ricche e Regioni povere; nuovo schiavismo, disoccupazione giovanile, disuguaglianza delle donne; carovita.

Nei paesi oppressi dall’imperialismo tutto questo è aggravato con la permanenza e conservazione dell’oppressione nazionale, coloniale e neocoloniale e feudale

E’ GIUSTO RIBELLARSI! E’ GIUSTO LOTTARE PER CANCELLARE IL SISTEMA IMPERIALISTA DALLA FACCIA DELLA TERRA!

In tutti i paesi dell’Asia, America Latina, Africa si sviluppano rivolte popolari e lotte antimperialiste, spesso represse nel sangue, fino ai limiti del genocidio, come è oggi in Palestina. E continua la guerra dell’imperialismo e dei governi lacchè contro le guerre di popolo in India, Filippine, Turchia, Perù e contro tutte le forze che nel mondo perseguono la via rivoluzionaria della guerra di popolo.

In queste condizioni oggettive si sviluppa il bi/sogno di rivoluzione.

Il bisogno di una via rivoluzionaria autentica, capace di far avanzare e vincere le rivoluzioni di Nuova Democrazia, le rivoluzioni socialiste, in un quadro di rivoluzione proletaria mondiale in marcia verso il comunismo.

Per realizzare questo obiettivo l’esperienza dei proletari e dei popoli in lotta dimostra storicamente (Comune di Parigi, Rivoluzione d’Ottobre, Rivoluzione cinese e Grande rivoluzione culturale proletaria) che sono indispensabili i tre strumenti per combattere e vincere.

Il Partito rivoluzionario del proletariato, comunista marxista-leninista-maoista, reparto d’avanguardia organizzato della classe operaia, combattente politico d’avanguardia, dotato di strategia e tattica adeguate alle condizioni di ciascun paese, in funzione della conquista del potere politico per l’edificazione della dittatura del proletariato.

Il fronte unito di proletari e masse popolari. Nei paesi imperialisti questo domanda la direzione e la partecipazione maggioritaria del proletariato e del suo nucleo centrale, la classe operaia industriale che si allea con le masse povere, gli studenti, i settori impoveriti della piccola borghesia urbana e agricola. Nei paesi oppressi dall’imperialismo l’alleanza fondamentale è tra operai e contadini che uniscono le masse povere e gli ampi settori che subiscono l’oppressione nazionale, coloniale, neocoloniale, feudale

La rivoluzione proletaria domanda la lotta armata, d’avanguardia e di massa, e la costruzione dell’esercito proletario per condurre la guerra di classe e la guerra rivoluzionaria sfociante nell’insurrezione popolare per la conquista del potere statale e la costruzione dello Stato proletario, indispensabile per la trasformazione socialista, in marcia con tutti i paesi del mondo, verso il comunismo.

Fondamentale in questo processo è la parola d’ordine della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria in Cina: La classe operaia deve dirigere tutto.

Serve l’unità dei comunisti, nel fuoco della lotta di classe in stretto legame con le masse, che combattano il revisionismo, l’economismo, l’opportunismo di destra e di ‘sinistra’ fattore di settarismo, divisione nelle fila del movimento comunista, idealisti e soggettivisti.

Uniamoci sotto la guida del proletariato per far avanzare i popoli del mondo verso la rivoluzione socialista mondiale, sradicare l’imperialismo e quindi stabilire il comunismo sulla terra.

Serve una Conferenza internazionale e una nuova Organizzazione internazionale dei partiti e organizzazioni marxisti-leninisti-maoisti , allo stadio possibile oggi, di coordinamento, unità d’azione e elaborazione della nuova linea generale del movimento comunista internazionale.

Palestina libera – fermare il genocidio sionista/imperialista – appoggiare la Resistenza palestinese fino alla vittoria!

Sostenere le guerre di popolo in tutti i paesi del mondo

Fermare la guerra imperialista e il fascismo

Difendere la vita e le condizioni dei prigionieri politici

Scatenare la furia delle donne come forza poderosa della rivoluzione


Morte all’imperialismo / il futuro è il socialismo e il comunismo!

Viva il marxismo-leninismo-maoismo!

Viva l’internazionalismo proletario!



Communist (Maoist) Party of Afghanistan

Construction Committee of the Maoist Communist Party of Galicia

Communist Party of India (Maoist)

Communist Party of Turkey - Marxist Leninist (TKP-ML)

Communist Worker Union (mlm) Colombia

Maoist Communist Party – Italy

 Proletarian Party Of Purbo Bangla( PBSP/Bangladesh)

 Red Road of Iran (Maoist group)

 Revolutionary Communist Party of Nepal 

Worker Voice - Malaysia

Chinese Proletarian Alliance Communist Party

Revolutionary Maoist Coalition - USA


Joint Declaration 2024 - Proletarian and Internationalist May Day -

 Proletarian and Internationalist May Day

                                                                  Proletarians and oppressed peoples around the world, unite!

Proletarians, exploited masses, peoples of the world it is now clear for all : imperialism is war, reaction, misery and oppression of peoples!

The imperialist powers US, EU and NATO are marching step by step towards a new imperialist world war; all countries are equipping themselves with increasingly modern and devastating armaments and foresee the use of nuclear weapons which put the future of the world at risk, combined with the growing environmental crisis. All imperialist countries strengthen their armies, militarize territories and society, prepare public opinion for war, develop a war’s economy. War originates from the global, systemic, economic crisis that requires a new division of the world.

Russian imperialism and Chinese social imperialism are, on the one hand, the target of this offensive and, on the other one, they are riding the crisis of Western imperialism, mainly the US, for a new order favourable to them, in the name of ‘new multipolar world’.

Imperialism unleashes its watchdogs as the front line in the war - see Israel, Ukraine and the governments of the countries subservient to them.

All the imperialist powers, in collusion and dispute with each other, and the governments subservient to them are united against the proletarians and peoples of the world.

Imperialism is reactionarization:old and new fascism.

All imperialist states and their subservient governments advance in the transformation of states by reducing and erasing bourgeois democracy, attacking the democratic freedoms and rights of workers and the masses, filling the prisons with political opponents, establishing more and more open forms of dictatorship, which attack the women's rights, freedom of thought, etc. and foment suprematism, racism, obscurantist culture and religious fundamentalism.

Imperialism is relative and absolute misery for the proletariat and the oppressed masses, for the impoverished petty bourgeoisie in the cities and countryside.

It means cutting of wages, precariousness, unemployment, cutting of social spending, healthcare, school, environment; widening of the gap between rich and poor regions; new slavery, youth unemployment, women's inequality; high cost of living.

In the countries oppressed by imperialism all this is aggravated by the permanence and conservation of national, colonial, semicolonial and feudal oppression

IT'S RIGHT TO REBEL! IT IS RIGHT TO FIGHT TO WIPE OUT THE IMPERIALIST SYSTEM FROM THE FACE OF THE EARTH!

In all the countries of Asia, Latin America and Africa, popular revolts and anti-imperialist struggles are developing, often bloodily repressed, to the edge of genocide, as is the case today in Palestine. And the war of imperialism and lackey governments continues against the people's wars in India, the Philippines, Turkey, Peru and against all the forces in the world that pursue the revolutionary path of the people's war.

In these objective conditions the need for revolution increases.

The need for a genuine revolutionary path, able to make New Democratic, socialist revolutions advance and win, in a context of the world proletarian revolution marching to communism.

To achieve this goal, the experience of proletarians and peoples in struggle (the Commune of Paris, the October Revolution, the Chinese Revolution and the Great Proletarian Cultural Revolution) historically showed that three tools are indispensable to fight and win.

The revolutionary, communist Marxist-Leninist-Maoist Party of the proletariat, as organized vanguard detachment of the working class, vanguard political fighter, equipped with strategy and tactics suited to the conditions of each country for the seizure of political power the construction of the Dictatorship of the proletariat.

The united front of proletariat and people’s masses.

In the imperialist countries this requires the leadership and majority participation of the proletariat and its central nucleus, the industrial working class, which allies the poor masses, the students, the impoverished sectors of the urban and agricultural petty bourgeoisie.

In countries oppressed by imperialism the fundamental alliance is between workers and peasants who unite the poor masses and the large sectors that suffer national, colonial, semicolonial, feudal oppression.

The proletarian revolution requires armed struggle, as vanguard and mass struggle, and the construction of the people’s army to wage class war and revolutionary war resulting in people’s insurrection for the seizure of state power and the construction of the proletarian state, indispensable for the socialist transformation, marching, with all the countries of the world, to communism.

It is Fundamental in this process the slogan of the Great Proletarian Cultural Revolution:

The working class must lead everything.

We need the unity of the communists, in the fire of the class struggle in close connection with the masses, who fight revisionism, economism, wright opportunism and ‘left opportunism’, factor of sectarianism, division in the ranks of the communist movement.

Let us unite under the leadership of the proletariat to make the peoples of the world towards the world advance to world socialist revolution, to eradicate imperialism and thereby establish communism on earth.

We need an International Conference and a new international organization of Marxist-Leninist-Maoist parties and organizations, at the stage possible today, of coordination, unity of action and the working out a new general line of the international communist movement.


Free Palestine – Stop the Zionist/imperialist genocide – Support the Palestinian Resistance until victory!

Support people's wars in all countries of the world!

Stop imperialist war and fascism!

Defend the lives and conditions of political prisoners!

Unleash the fury of women as a powerful force of the revolution!


Death to imperialism / the future is socialism and communism!

Long live Marxism-Leninism-Maoism!

Long live proletarian internationalism!


Communist (Maoist) Party of Afghanistan

Construction Committee of the Maoist Communist Party of Galicia

Communist Party of India (Maoist)

Communist Party of Turkey - Marxist Leninist (TKP-ML)

Communist Worker Union (mlm) Colombia

Maoist Communist Party – Italy

 Proletarian Party Of Purbo Bangla( PBSP/Bangladesh)

 Red Road of Iran (Maoist group)

 Revolutionary Communist  Party of Nepal 

Worker Voice - Malaysia

Chinese Proletarian Alliance Communist Party

Revolutionary Maoist Coalition - USA


PS. other signatures are possible - adress:maoistroad@gmail.com 


Texto en castellano

Primero de Mayo proletario e internacionalista

         ¡Proletarios y pueblos oprimidos del mundo entero, uníos! 

Proletarios, masas explotadas, pueblos del mundo, ahora está claro para todos: ¡el imperialismo es guerra, reacción, miseria y opresión de los pueblos!

Las potencias imperialistas de EE.UU., la UE y la OTAN están marchando paso a paso hacia una nueva guerra imperialista mundial; todos los países se están equipando con armamentos cada vez más modernos y devastadores y prevén el uso de armas nucleares que ponen en riesgo el futuro del mundo, combinado con la creciente crisis medioambiental. Todos los países imperialistas fortalecen sus ejércitos, militarizan los territorios y la sociedad, preparan la opinión pública para la guerra, desarrollan la economía de guerra. La guerra es originada por la crisis económica sistémica global, que requiere una nueva división del mundo.

El imperialismo ruso y el socialimperialismo chino son, por un lado, el blanco de esta ofensiva y, por otro, aprovechan de la crisis del imperialismo occidental, principalmente de los EE.UU, en busca de una nueva marco global que les favorezca, en nombre del ‘nuevo mundo mulipolar’

El imperialismo desata a sus perros guardianes como primera línea de la guerra: véanse Israel, Ucrania y los gobiernos de los países subordinados a ellos.

Todas las potencias imperialistas, en colusión y pugna entre sí y los gobiernos subordinados a ellas están unidos contra los proletarios y los pueblos del mundo.

El imperialismo es reaccionarización: viejo y nuevo fascismo.

Todos los estados imperialistas y los gobiernos sus lacayos avanzan en la transformación de los estados restringiendo y borrando la democracia burguesa, atacando las libertades y derechos democráticos de los trabajadores y las masas, llenando las cárceles de opositores políticos, estableciendo formas de dictadura cada vez más abiertas, que atacan los derechos de las mujeres, libertad de pensamiento, etc. y fomentan el supremacismo, el racismo, la cultura oscurantista y el fundamentalismo religioso.

El imperialismo es miseria relativa y absoluta para el proletariado y las masas oprimidas, para la pequeña burguesía empobrecida de las ciudades y del campo.

Recorte de salarios, precariedad, desempleo, recorte del gasto social para la sanidad, la escuela, el medio ambiente; ampliación de la brecha entre regiones ricas y pobres; nueva esclavitud, desempleo juvenil, desigualdad de las mujeres; alto costo de vida.

En los países oprimidos por el imperialismo todo esto se ve agravado por la permanencia y conservación de la opresión nacional, colonial, semicolonial y feudal.

¡LA REBELIÓN SE JUSTIFICA! ¡ES JUSTO LUCHAR PARA BORRAR EL SISTEMA IMPERIALISTA DE LA FAZ DE LA TIERRA!

En todos los países de Asia, América Latina y África se desarrollan revueltas populares y luchas anti-imperialistas, a menudo reprimidas sangrientamente, hasta llegar al genocidio, como ocurre hoy en Palestina. Y la guerra del imperialismo y los gobiernos su lacayos continúa contra las guerras populares en India, Filipinas, Turquía, Perú y contra todas las fuerzas en el mundo que siguen el camino revolucionario de la guerra popular.

En estas condiciones objetivas, se desarrolla la necesidad de la revolución.

La necesidad de un auténtico camino revolucionario, capaz de hacer avanzar y ganar las revoluciones de Nueva Democracia, las revoluciones socialistas, en un contexto de revolución proletaria mundial que marcha hacia el comunismo.

Para lograr este objetivo, la experiencia de los proletarios y los pueblos en lucha (Comuna de París, Revolución de Octubre, Revolución China y Gran Revolución Cultural Proletaria) demuestra históricamente que las tres herramientas para luchar y vencer son indispensables.

El Partido Revolucionario del proletariado, comunista, marxista-leninista-maoísta, destacamiento organizado de vanguardia de la clase obrera, luchador político de vanguardia, dotado de estrategia y táctica adecuadas a las condiciones de cada país, en función de la conquista del poder político, para la construccióla dictatura del proletariado

El frente único del proletariado y masas populares.

En los países imperialistas esto requiere la dirección y participación mayoritaria del proletariado y su núcleo central, la clase obrera industrial que se alía con las masas pobres, los estudiantes, los sectores empobrecidos de la pequeña burguesía urbana y rural.

En los países oprimidos por el imperialismo la alianza fundamental es entre obreros y campesinos que unen a las masas pobres y a los grandes sectores que sufren la opresión nacional, colonial, semicolonial, feudal.

La revolución proletaria requiere lucha armada, de vanguardia y de masas, y la construcción del ejército popular para conducir la guerra de clases y la guerra revolucionaria que desemboque en la insurrección popular por la conquista del poder estatal y la construcción del Estado proletario, indispensable para la transformación socialista, marchando, con todos los países del mundo, hacia el comunismo.

Fundamental en este proceso es la consigna de la Gran Revolución Cultural Proletaria: La clase obrera debe dirigir todo.

Necesitamos la unidad de los comunistas marxistas-leninistas-maoistas, en el fuego de la lucha de clases en estrecha conexión con las masas, que luchan contra el revisionismo y neorevisionismo, el economicismo, el oportunismo de derecha y de 'isquierda'  factor de sectarismo y división en las filas del el movimiento comunista.

Unámonos bajo la dirección del proletariado para hacer avanzar a los pueblos del mundo hacia la revolución socialista mundial, es decir, erradicar el imperialismo y así establecer el comunismo en la Tierra.

Necesitamos una conferencia internacional y una nueva organización internacional de partidos y organizaciones marxistas-leninistas-maoístas, en la etapa posible hoy, de coordinación, de unidad de acción y elaboración de la nueva línea general del movimiento comunista internacional.

¡Palestina libre – detener el genocidio sionista/imperialista – apoyar a la Resistencia Palestina hasta la victoria!

¡Apoyar las guerras populares en todos los países del mundo!

!Alto a la guerra imperialista y al fascismo!

!Defender las vidas y condiciones de los presos políticos!

!Desencadenar la furia de las mujeres como fuerza poderosa de la revolución!


¡Muerte al imperialismo, el futuro es el socialismo y el comunismo!

¡Viva el marxismo-leninismo-maoísmo!

¡Viva el internacionalismo proletario!

 


pc 1 Maggio - Appello agli operai, lavoratori e lavoratrici (da Controinformazione rossoperaia del 30/04)

Compagni operai, lavoratori/lavoratrici, precari, disoccupati,

questo 1 Maggio, giornata internazionale di lotta dei lavoratori, avviene nel nostro paese in una situazione caratterizzata innanzitutto dal peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, dal taglio dei salari, falcidiati dal carovita/carobollette, falcidiati dal carobenzina e dai costi inaccettabili della sanità e di tutti i servizi sociali. Caratterizzata dalla disoccupazione i cui dati vengono ormai da questo governo nascosti ma si tratta di milioni di persone che non hanno un lavoro, soprattutto al sud. Caratterizzata dalla precarietà per cui la maggior parte dei contatti di circa metà dei lavoratori sono precari, a tempo determinato. Caratterizzata dalle condizioni di sicurezza sul posto di lavoro: non c'è mai stata una catena così lunga di morti e anche stragi di lavoratori sui posti di lavoro (è inutile dare i numeri perché i numeri, mentre noi parliamo, aumentano). E i lavoratori che non cadono sul posto di lavoro sono spesso comunque a rischio vita, a rischio di gravi infortuni, di malattie professionali, a rischio di malattie ancora più gravi che li portano alla morte, basti pensare all'amianto.

In generale sulle morti sul lavoro abbiamo assistito davvero al massimo dell'ipocrisia e della menzogna da parte di padroni e governo. Ipocrisia, perché tutti si sono dispiaciuti, hanno fatto dichiarazioni, hanno parlato di leggi, hanno parlato di provvedimenti, quando proprio le loro leggi, i loro provvedimenti, sono parte dell'aggravamento delle condizioni di sicurezza sul posto di lavoro. E quindi sono fattori di morte la legge sugli appalti, gli appalti a cascata, le leggi sul mercato del lavoro, l'intensificazione dello sfruttamento, le condizioni psicologiche e materiali con cui i lavoratori sono costretti ad accettare il lavoro in ogni condizione. E la lista potrebbe continuare.

Nascono tutti dal sistema capitalistico in cui viviamo, dal primato del profitto, che si traduce in primato del padrone. E le leggi sono a loro favore: anche quando dovrebbero tutelare i lavoratori o non sono applicate oppure vengono utilizzate dagli stessi padroni non certo per migliorare la situazione. Le leggi che vengono fatte sono sempre a favore dei padroni, cioè si trasformano gli organi di controllo in organi o inesistenti o di consulenza dei padroni. Invece che sanzioni e aggravamento di sanzioni si fa di tutto per evitare che i padroni paghino sanzioni e che prendano provvedimenti effettivi.

È cresciuta tanto l'indignazione dei lavoratori e delle masse popolari per le morti sul lavoro. Anche perché in tanti posti di lavoro i lavoratori vanno a lavorare e non ritornano o temono di non ritornare e le famiglie sono estremamente preoccupate di quello che può succedere.

Quindi sui morti sul lavoro questo 1 Maggio avrebbe dovuto comunque tradursi in una grande iniziativa nazionale dei lavoratori proprio facendo leva sulla grande indignazione che è venuta dalla catena di morti quotidiani e da stragi che si sono susseguite.

Lo stesso vale per il salario. I lavoratori sanno bene che il loro salario diminuisce sia in forma relativa che assoluta e nello stesso tempo vediamo come nessuna iniziativa per aumentare i salari sui posti di lavoro viene realmente fatta. Nessuna. È inutile che si dica che qua e là è inserita in piattaforme, che si fanno qua e là degli scioperi, ma a fronte della caduta verticale del salario non c'è altra strada che un movimento generale per un forte aumento salariale. E chiaramente ci sarebbero tutte le necessità e le condizioni per il ripristino della scala mobile. Ma di questo non solo non c'è la lotta, ma nessuno realmente ne parla e nè pensa di farlo. E quando diciamo nessuno pensiamo innanzitutto alle grandi organizzazioni sindacali confederali, le cui iniziative, anche quando sono partecipate, appaiono di per sé

pc 1 maggio - Un appello lanciato dai sindacati dei lavoratori di Gaza

Cari compagni nei sindacati dei lavoratori in Europa,

Con il cuore pieno di dolore e di sangue, nei campi profughi, tra le macerie e sulle rovine delle nostre officine, fabbriche e negozi completamente distrutti dall’aggressione “israeliana” con armi di fabbricazione statunitense ed europea, proibite a livello internazionale, rivolgiamo questo nuovo e urgente appello a voi. 

Invece di festeggiare insieme il giorno internazionale dei lavoratori, viviamo questo giorno mentre siamo occupati a seppellire decine di coloro che cadono martiri ogni ora, in mezzo a una guerra di sterminio contro il nostro popolo, in cui ogni cosa nel territorio è devastata, dagli ospedali e strutture sanitarie, alle scuole, università, strade, infrastrutture e fabbriche. Neanche i bambini non ancora nati sono risparmiati dai bombardamenti israeliani.

Viviamo il crimine del secolo perpetrato contro di noi, e questa guerra distruttiva e le sue catastrofiche conseguenze sul campo, economiche e di vita quotidiana, ci costringono, come sindacati dei lavoratori e delle professioni a Gaza, ad assumerci grandi responsabilità nel raccogliere le macerie del nostro popolo, medicare le sue ferite e dolori, e il nostro ruolo nel trasmettere l’immagine di questa sofferenza senza precedenti e della catastrofe umanitaria e ambientale. Noi, del nostro popolo, non abbiamo potuto e non possiamo più dissociarci da questa realtà. Abbiamo perso migliaia di lavoratori. Nonostante i nostri sforzi nell’aiutare il nostro popolo con il limitato supporto che riceviamo e nel far sentire alta la

pc 1 maggio - Tunisia: il regime Saied ancora all'offensiva a danno dei migranti


Nuova fase della lotta contro i migranti condotta dal regime Saied al servizio dell'imperialismo europeo ed italiano in particolare.

Ancora una volta in concomitanza di una visita istituzionale del governo italiano in Tunisia (nella fattispecia con la venuta del primo ministro Meloni, del ministro dell'università Bernini e del vice ministro degli esteri Cirielli lo scorso 17 aprile), il governo tunisino alza i toni contro la presenza di migranti subsahariani "illegali" e passa ai fatti.

Già pochi giorni prima di questo incontro bilaterale erano ritornate a rimbalzare sui media locali le notizie relative all'emergenza migranti nella regione di Sfax, un'emergenza creata dal governo stesso dato che ha deciso di deportare dall'anno scorso migliaia di subsahariani abbandonandoli e se stessi e confinandoli negli uliveti di quella regione, oggi sarebbero circa 20.000 persone suddivise in cinque campi.

Terminata la visita lampo della Meloni (durata appena quattro ore) dopo appena due giorni è seguita quella del ministro dell'istruzione Valditara ed infine sabato 27 aprile quella del ministro della cultura

martedì 30 aprile 2024

pc 30 aprile - La contestazione al G7 iniziata a Torino - Si sviluppa la radicalizzazione del movimento ambientalista su posizioni anticapitaliste

da Controinformazione rossoperaia del 29/04

Le giornate del 28 e del 29 a Torino sono state due giornate di mobilitazione e di manifestazioni importanti in occasione del vertice del G7 che si è tenuto appunto in prossimità di Torino nelle residenze di Venaria e Stupinigi.

Sono state giornate importanti perché si è costruita mobilitazione contro il G7 e in particolare quella parte del G7 che nelle date di Torino si sarebbe occupata di questioni ambientali o, come meglio dire, dello scontro internazionale e dei progetti dell'imperialismo in merito all'appropriazione delle risorse energetiche. 

Ci sono state sostanzialmente due giornate di lotta precedute da momenti assembleari. In queste due giornate di lotta ha avuto molto risalto quella del 28, quando il corteo, in una delle sue fasi, di fronte ai blocchi delle forze dell’ordine, ha messo in campo un'enorme falò che ha simbolicamente dato fuoco ai

pc 30 aprile - Diffuso sin da oggi alle fabbriche e domani nelle manifestazioni del 1° maggio il nuovo numero stampato di ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - richiedilo a pcro.red@gmail.com

pc 30 aprile - Un piano del governo Netanyahu per creare gruppi armati israeliani all'estero

estratti da un articolo di Contropiano

...un programma di “formazione di gruppi civili armati affiliati alle comunità ebraiche all’estero, per contrastare il movimento di lotta contro l’occupazione israeliana, negli Stati Uniti d’America e in Europa”, che ha il suo massimo progettista nel ministro della sicurezza di Tel Aviv, Itamar Ben Gvir.

....creare in diversi paesi del mondo – pescando nell’ala sionista estrema delle comunità ebraiche, non certo tra i membri di associazioni la Jewish Voice of Peace“squadre di allerta”, ossia gruppi armati composti da civili che rientrano nel “comando del fronte interno dell’esercito“. Insomma, agli ordini del governo di Tel Aviv.

....per la formazione di queste “truppe irregolari” all’estero il governo Netanyahu si impegna a fornire

pc 30 aprile - Libertà per Luigi

Luigi scrive dal carcere speciale di Alessandria

Luigi scrive dal carcere speciale di Alessandria

Luigi ci scrive dal carcere di Alessandria. Pubblichiamo di seguito il testo.

Ciao a tutte e tutti,
vi scrivo dalla casa di reclusione “San Michele” di Alessandria. Sono stato tradotto dal Pagliarelli in questa struttura la mattina di venerdì 12 aprile. Mi hanno portato qui perché c’è una sezione di alta sorveglianza specifica (S2) per i detenuti accusati o condannati per reati eversivi.

È un carcere di piccole dimensioni e anche la sezione ha un’estensione abbastanza ridotta, un corridoio con una decina di celle in tutto e qualche saletta per le attività di socialità. Siamo in sette in tutto, i miei sei compagni di sezione sono tutti bravi ragazzi con una lunga esperienza detentiva che supera i quarant’anni. Mi hanno accolto anche qui con grande simpatia e amicizia.
Nonostante l’amministrazione carceraria mi abbia applicato temporaneamente alcune restrizioni aggiuntive a quelle del regime della sezione (faccio le ore d’aria isolato e in sezione resto chiuso in cella anche quando gli altri fanno la socialità) mi vengono tutti a trovare e chiacchieriamo attraverso il cancello del cubicolo. Mi hanno anche portato libri, riviste,

pc 30 aprile - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - Primo Maggio in Italia: appello ai lavoratori

 

pc 30 aprile - ORE 12 Controinformazione Rossoperaia - allegato -Le giornate contro il G7 a Torino

 

pc 30 aprile - Sul mandato di arresto per Netanyahu - Dal Comitato #iostoconlapalestina di Taranto


Harretz, quotidiano israeliano, riporta che questa settimana verranno notificati i mandati di arresto della Corte penale internazionale dell’Aja contro Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo di Stato maggiore delle forze di difesa israeliane Ertz Halevi. La Corte sta infatti indagando sulle azioni di Israele nella Cisgiordania occupata e nella Striscia di Gaza in un caso tenuto separato dagli altri compresa l'accusa di genocidio presentata dal Sudafrica.

A differenza della Corte internazionale di giustizia che sta esaminando la causa intentata dal Sudafrica contro Israele, la Corte penale internazionale si occupa dei casi contro singoli individui. Nonostante Israele, così come gli Stati Uniti, non sia firmatario dello Statuto di Roma del 1998 che ha permesso la nascita della Corte nel 2002, chi ne fa parte è invece la Palestina. Proprio le campagne militari di Israele nella Striscia di Gaza, prima Piombo Fuso e poi l’ancora più sanguinosa Margine di Protezione, spinsero l’Autorità Nazionale Palestinese a chiedere alle Nazioni Unite di poter entrare a far parte del gruppo di 124 Stati che hanno aderito allo Statuto, accettando, tra le altre cose, di favorire le indagini della Corte sul proprio territorio, in questo caso quello riconosciuto dalle Nazioni Unite secondo i confini precedenti al 1967.

Così, dal 1 aprile 2015, la Palestina è entrata ufficialmente a far parte della Corte Penale Internazionale. Già allora la decisione fece arrabbiare Israele che, come ritorsione (tanto per cambiare), decise di congelare 106 milioni di euro di tasse raccolte per conto delle autorità palestinesi.

Gli episodi oggetto di indagini da parte della Corte sono numerosi.

Innanzitutto la reazione militare sproporzionata con quasi 35mila vittime nella Striscia, può essere considerata una punizione collettiva, ritenuta un crimine di guerra dalle Convenzioni di Ginevra, in violazione del principio di proporzionalità. Inoltre, sono stati commessi attacchi intenzionali contro

lunedì 29 aprile 2024

pc 29 aprile - Manifesto nazionale Slai cobas per il sindacato di classe - domani 30 aprile alle fabbriche e a ore 12 Controinformazione Rossoperaia - appello ai lavoratori

pc 29 aprile - Torino - Brucia, ragazzo brucia... contro il G7, contro il governo Meloni a Torino... come in Puglia a giugno

pc 29 aprile - Netanyahu e i suoi ministri criminali di guerra e genocidi

Netanyahu preoccupato della Corte Penale Internazionale… si raccomanda agli USA per bloccarla

Secondo il Times of Israel, Netanyahu è estremamente preoccupato di finire incriminato e perseguito per crimini di guerra mentre gli Stati Uniti fanno pressioni per impedire alla Corte penale internazionale (Cpi) di emettere in settimana mandati di arresto per il premier Benyamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo dell’Idf Herzi Halevi.

In pratica i tre principali responsabili del genocidio a Gaza, se condannati, non potrebbero uscire da Israele se non correndo il rischio di essere arrestati.

Il sito di notizie Walla scrive che Netanyahu ha fatto telefonate continue durante il weekend cercando di

pc 29 aprile - Bangladesh: manifestazioni e scontri a Fatullah

A 11 anni dalla strage di Dacca la classe operaia del Bangladesh ancora in lotta

di Gianni Sartori

Coincidenza. Proprio nel giorno dell’undicesimo anniversario della strage del 2013, i lavoratori dell’abbigliamento (prêt-à-porter) del Bangladesh scendono in strada e si scontrano con la polizia.

Il 24 aprile 2013 un palazzo in Piazza Rana, a Dacca, era crollato sulle teste dei circa 4mila operai che vi lavoravano.

Alla fine si conteranno 1.138 morti e 2.500 feriti.

I piani superiori dello stabile, costruiti abusivamente, erano utilizzati come atelier per l’abbigliamento

pc 29 aprile - Scontri a Tirana - info

Albanie : Affrontements à Tirana

Début avril, à la suite d’un scandale d’abus dans les appels d’offres, trois anciens directeurs de la municipalité, ont été arrêtés. Malgré ces arrestations, depuis le 19 avril, quatre manifestations on déjà eu lieu exigeant la démission de Erion Veliaj, maire de Tirana, accusé de corruption et de détournement de fond. Lors de la manifestation de ce vendredi 26 avril, les manifestants ont une nouvelle fois tenté d’entrer dans la municipalité, jetant des cocktails Molotov, essayant de briser le cordon de sécurité de la police.

25/04/2024